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  A cura di Patrizia e Camillo.
Frettolino è un aquilone costruito in tutta fretta e seguendo le indicazioni della tradizione; è previsto l'uso di materiali facilmente reperibili e di bassissimo costo. Il divertimento è comunque assicurato.

Si comincia col procurarsi una canna (anche se non è di bambù va bene lo stesso)

 

 

Poi la ripuliamo accuratamente all'esterno

Prendiamo le misure

 

 

Tagliamo con un seghetto

Spacchiamo la canna aiutandoci con un vecchio coltello (attenzione a non tagliarci poiché la canna presenta bordi taglienti)

 

 

Rastremiamo le estremità della canna

per potervi legare saldamente uno spago (a tal fine il nodo d'arco degli eschimesi è l'ideale)

 

 

che provvederà a formare l'arco della struttura

Il longherone longitudinale viene realizzato con mezza canna

 

 

Prendiamo le misure

ed ancoriamo l'arco al longherone (magari utilizzando una legatura incrociata)

 

 


 

 

 

Provvediamo poi a perimetrare tutto l'aquilone con lo spago in modo da ottenere un supporto per

la carta che andrà tagliata lasciando qualche centimetro di margine che servirà

 

 

per l'incollaggio; come colla il vinavil è ottimo ma posso garantire che perfino della farina disciolta con acqua a formare un impasto simile al vinavil raggiunge lo scopo.

 


 

 

Per realizzare le code (in numero di 3 e di lunghezza pari a circa 100 cm) la tradizione prevede l'uso di tante striscioline di carta incollate (sempre con vinavil o colla di farina)

 

 

per formare una sorta di catena.


Irrobustire i punti
A e B con del nastro di carta in modo da evitare che il filo strappi la carta nella prossimità di questi punti. Collegare lo spago ai punti A e B e fissare nel contempo l'anello C.

nota: la parte colorata dell'aquilone è quella che resta in vista quando lo stesso veleggerà; la foto accanto mostra quindi il lato superiore.
 

 

 

Ed ecco il lavoro ultimato per la gioia di grandi e piccini (Elia, Andrea e Laura).


Non resta altro da fare che cercare un posto ventilato.
 


Buon divertimento a tutti.
 
18 novembre 2003