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Il Maiale Che Desiderava Volare

 

Piggy era un piccolo porcellino con un sogno grande grande

 

Carlotta e Clarissa, gli altri porcellini che vivevano nello stesso cortile con Piggy, sognavano di vincere i nastri blu all'esposizione agricola annuale.

Non Piggy.

Il suo sogno era molto più emozionante.

 

Piggy sognava che qualche giorno, in qualche modo, in qualche luogo, lui si sarebbe trasformato in un maiale che sapeva volare!

La fissazione di Piggy per il volo gli era nata un giorno in cui gli era capitato di guardare in su e di vedere un aerostato che volava lì vicino. L'aerostato era andato alla deriva pigramente attraverso il cielo ed aveva navigato sopra la fattoria.

 

Piggy non aveva mai visto prima un aerostato. L'aerostato era rotondo e rosa così che Piggy pensò che fosse un piccolo porcellino rosa che galleggiava nell'aria.
" Accidenti! " Piggy strillò, " Guardando verso quel piccolo porcellino volante! Desidero proprio fare la stessa cosa. "
Cesira, il maiale più grande e più vecchio del cortile, alzò la testa in su dal trogolo in cui stava mangiando. " Quello non è un porcellino, quello è un aerostato. " disse con un sorriso. " Al contrario dei porcellini, gli aerostati sono molto leggeri, e per questo possono volare. "
L'aerostato rosa andò alla deriva pigramente nell'aria, quindi salì su e girò intorno portato da una folata di vento, prima di fluttuare sopra il cortile. Era la cosa più bella e graziosa che Piggy avesse mai visto.  Da quel giorno l'unica cosa che il porcellino desiderava era volare. Piggy, sveglio o addormentato, sognava costantemente di andare alla deriva e di volteggiare portato dal vento e di galleggiare nel cielo proprio come aveva visto fare all'aerostato rosa.
Piggy cominciò a passare la maggior parte dei suoi giorni seduto in mezzo al cortile dei maiali guardando in su verso il cielo, cercando di vedere di nuovo l'aerostato.
Carlotta e Clarissa pensavano che fosse sciocco, ma questo non impedì a Piggy di sognare.
Poiché nessun altro aerostato volò lì vicino, Piggy cominciò a notare come i piccoli insetti saltavano su, sembrava si facessero aiutare dal vento per volare.
Piggy non poteva proprio capire perchè ogni volta che saltava su, cadeva a terra con un tonfo.

A volte si faceva male atterrando sulla sua faccia, ma questo non impediva a Piggy di continuare a sognare.

Cominciò a guardare gli uccelli, cercando di imparare come facevano a rimanere in aria. Vide che avevano piume e ali, cose che lui non aveva, ma questo non impediva a Piggy di continuare a sognare.

Ogni giorno Cesira lo osservava. Scuoteva la testa e diceva, " Piggy sei un MAIALE non sei un insetto. Non sei un uccello. Non sei un aerostato.

NON puoi volare! "

 

Ogni giorno Cesira provava a spiegare a Piggy la differenza fra le creature volanti con le ali, gli aerostati leggeri gonfi di aria ed i piccoli porcellini, ma ciò non impediva a Piggy di sognare. "Smetti di avere la testa fra le nuvole, Piggy! Sei un bel maialino, accontentati di essere fiero di quello che sei. " Cesira sbuffava con rabbia. "Ci si aspetta che i maiali mangino molto e crescano grassi come Carlotta. Guarda come sta diventando carina e rotonda? Ci si aspetta che i maiali si rotolino nel fango per lisciare la loro pelle come fa Clarissa. Guarda come brilla la sua pelle.
Ci si aspetta che i maiali dormicchino sulla paglia pulita invece di saltare su e giù.

Ci si aspetta che i maiali crescano nastri blu grassi e lucidi e vincano nastri blu all'esposizione agricola annuale.

Non ci aspetta che i maiali volino! ", sbuffava Cesira.

Ma tutto ciò non impediva a Piggy di sognare.

 

Piggy, naturalmente, sapeva cosa ci si aspettava che i maiali facessero, ma non pensava proprio che tutto ciò fosse emozionante. Scrutava ancora in SU, nel cielo e sognava quanto sarebbe stato meraviglioso volare SU, sopra il cortile dei maiali, SU, sopra il podere e sulla campagna, poterlo fare anche soltanto una volta. Dopo non molto arrivò la primavera, come ogni anno e con essa, venne il tempo dell'esposizione agricola annuale. L'esposizione, molto simile ad una fiera di paese, è il luogo in cui i contadini di tutta la zona avrebbero messo in mostra le loro bestie migliori per cercare di vincere il premio per il bestiame migliore. All'esposizione agricola annuale c'erano anche gare di corsa, giochi da giocare, i concorsi in cui gareggiare e tante buone cose da mangiare.
Il giorno dell'esposizione, Cesira, Clarissa, Carlotta e Piggy furono caricati nel retro del furgone del contadino per andare all'esposizione.
Cesira era stata all'esposizione molte volte prima, quindi era piuttosto rilassata. Giaceva un angolo del furgoncino, con gli occhi chiusi pensando a tutti i nastri che blu aveva vinto nella sua gioventù.

Era abbastanza fiera del fatto che il contadino aveva continuato a portarla all'esposizione e ad iscriverla ai concorsi.
 

Era la prima volta che Piggy, Clarissa e Carlotta erano stati invitati ad assistere ad un'esposizione agricola, così, naturalmente erano piuttosto eccitati. Clarissa e Carlotta provavano a comportarsi come se avessero fatto questo viaggio migliaia di volte, entrambe giacevano vicino a Cesira.
Non Piggy. Lui desiderava vedere tutto. Dalla parte posteriore del furgoncino aperto le cose sembravano differenti. Sollevato rispetto al terreno e con il vento che fischiava ai suoi orecchi, era più facile per Piggy immaginarsi che cosa si doveva provare a volare.
Mentre il furgoncino proseguiva lungo la strada, Piggy strillava con gioia. Trottava da un lato del furgoncino all' altro, cercando di vedere tutto quello che c'era da vedere ed prendendo più vento in faccia che poteva.

Cesira, Clarissa e Carlotta pensavano che il comportamento di Piggy era ancora più stupido del solito. Lo ignoravano e si stringevano l'un l'altro, aspettando che il viaggio finisse.

Alla fine arrivarono all'esposizione e si diressero verso il parcheggio. Piggy era spaventato dai colori brillanti, dai rumori strani e dai nuovi odori. Immediatamente noto la cosa più bella di tutte. Sembravano ...Macchine per volare!

Piggy vide un'enorme ruota che andava dal terreno, su su fino al cielo. La ruota girava , ma non andava avanti. La gente sedeva nei sedili attaccati alla ruota e Piggy sentiva delle risate felici quando ruotava.

 

Vedeva gente che entrava in macchine che cominciavano a ruzzolare e ruotare, che dondolavano su e giù e ruotavano ancora. Più veloce le macchine si muovevano più in alto andavano, e più forte le persone urlavano di divertimento.
Guardava in alto e vedeva una fila di sedie attaccate ad un grosso cavo.

La gente sedeva nelle sedie dondolando i piedi, indicando e chiamando quando si muovevano lentamente sopra l'esposizione.

 

Piggy pensò che tutto ciò era una magico, meraviglioso sogno ad occhi aperti.

Poi vide quelli che sembravano PALLONI!

Piggy spiò un baracchino che vendeva un grande, coloratissimo pallone pieno di Elio.

I palloni sembravano sporgersi verso il cielo, tirando i loro fili, lottando per essere liberi di volare sopra la folla.

Piggy sapeva come si sentivano.

 

Il furgoncino alla fine si fermò, ed il contadino mise Piggy, Clarissa, e Carlotta in un recinto, poi portò Cesira in un'altro, un po' più lontano.

" Piccoli maialini, state buoni adesso," mise in guardia Cesira. "Buona fortuna nella gara!"

Clarissa andò dritta un angolo a sonnecchiare sopra la paglia pulita, mentre Carlotta si diresse verso il trogolo a mangiare, ma Piggy voleva vedere quante più cose poteva dell'esposizione. Lui rimase in piedi vicino al cancello del recinto e spinse il muso attraverso la piccola apertura. Vide un sacco di cose, mentre si sforzava di vedere di nuovo lo stand dei palloni e le altre cose volanti.

Nella sua eccitazione Piggy spinse troppo forte, ed il cancello cedette e si aprì un poco. Gli venne spontaneo cercare di spingere un po' più forte. Il cancello si aprì un po' di più ed il piccolo porcellino sgusciò fuori.

 

Immediatamente, Piggy fu libero!

Carlotta lo chiamò, "Piggy! Dove stai andando? Ti perderai! Torna indietro!" Clarissa chiamò, "Piggy, perderai la gara, torna indietro!" Le loro urla richiamarono l'attenzione del contadino che corse verso il recinto per vedere se i suoi porcellini stavano bene. Il contadino si accorse subito che il recinto era aperto, e vide che mancava un porcellino. Il contadino cercò in giro e vide Piggy trottare verso lo stand dei palloni. Una volta che il contadino ebbe dato l'allarme, gli altri contadini cercarono subito di aiutarlo.

 

Tutti cominciarono a gridare ed a rincorrere Piggy. Sebbene essi cercassero solo di prenderlo per riportarlo alla sicurezza del suo recinto, Piggy cominciò a spaventarsi. Quando vide tutti i contadini correre verso di lui, il piccolo porcellino lanciò un terribile grido e cominciò a correre.

Sorpassò a corsa lo stand dei dolci, urtando tutte le signore che erano lì, galoppò attraverso lo stand delle torte di mela, urtando tutti i vassoi, e schizzò nello stand dei palloni, urtando in una pila di scatole che erano state riempite di palloni extra e rotoli di filo.

 

Il piccolo porcellino Piggy giaceva, a pancia in su in mezzo ad un arcobaleno di fili colorati e palloni, con i piedi all'aria.

Piggy cominciò a tirare calci, cercando di rimettersi in piedi, ma tutto quello che riuscì a fare fu impigliarsi sempre di più in qualcosa.

 

La 'cosa' si rivelò essere i lunghi fili dei palloni pieni di elio. L'uomo dei palloni aveva cercato di non far volare via i palloni pieni di elio, legando i fili ad un pesante mattone .

I calci e gli strappi di Piggy che cercava di liberarsi, ruppero il filo che teneva i palloni legati al grosso peso. Invece di rimettersi in piedi, ottenne solo di ingarbugliarsi di più e di imprigionarsi sempre di più ai fili dei palloni. Prima che qualcuno potesse rendersi conto di cosa stava succedendo , i palloni cominciarono a salire, portando via con loro il piccolo porcellino.

 

Piggy smise di scalciare e spalancò gli occhi. Si rese conto che il grosso fascio di palloni colorati pieni di elio lo stavano sollevando dal terreno . Stava salendo su, su, su, più in alto della ruota panoramica, più in alto delle montagne russe. "Hooray!" gridò Piggy felice, "Stò volando!"

Guardò giù e vide tutte le persone laggiù che correvano e urlavano. Sembravano così piccoli da lassù.

Mentre Piggy volteggiava sull'esposizione vide il contadino correre verso il furgoncino. Piggy pensava che volare fosse un gran divertimento, quando si diresse verso la città. Gli autobus si fermarono e la gente usciva di casa per indicarlo. Quando si diresse verso la campagna si rese conto di essere solo, e Piggy cominciò a preoccuparsi.

 

Quando passò sopra la fattoria e vide il suo recinto vuoto cominciò ad essere un po' spaventato.

"Penso che sia l'ora di scendere ora." pensò.

Ma Piggy si rese conto che non sapeva come fare ascendere. Allora si impaurì davvero.

"Voglio Scendere Giù! Voglio Andare a Casa! AAAAIUTO!!" gridò.

I palloni colorati e le forti grida attirarono degli uccelli curiosi.

 

Gli uccelli scivolarono nell'aria e circondarono Piggy. Tutto quello che vedevano gli pareva molto strano.

"Sei un uccello proprio strano", disse un uccello. "Dove sono le tue ali?", domandò.

"Forse è un insetto." mormorò un altro uccello. Un terzo uccello volò vicino ai palloni, "Che cose carine, non è vero?. Piuttosto colorato per essere un uccello o un insetto. O qualunque altra cosa." cinguettò. "Grazie, ma non sono un uccello o un insetto" replicò Piggy. "Sono un porcellino, e sono i palloni che sono colorati, non io".

 

"E la ragione per cui non ho le ali, è perchè non ci si aspetta che i porcellini volino," singhiozzò Piggy, e così dicendo, il piccolo porcellino cominciò a piangere.

"Oh, per favore", chiese agli uccelli, "Voglio tornare giù a terra. Potete aiutarmi?, singhiozzò.

I tre uccellini fluttuarono intorno al porcellino e ai palloni finche non gli venne in mente un modo per aiutare Piggy ad atterrare delicatamente. Con i loro piccoli becchi appuntiti, gli uccellini cominciarono a bucare i palloni - lentamente, uno per uno.

Via via che il grosso fascio di palloni rimpiccioliva, non ce la faceva più a sollevarsi verso l'alto.

Il peso di Piggy fece si che il resto dei palloni cominciò a planare sempre più verso il basso.

 

Il porcellino sentì che stava scendendo e si rassicurò un poco, in quel momento il fascio di palloni si impigliò nelle foglie di un albero, e i fili si impigliarono fra i rami.

Povero piccolo Piggy. Era rimasto lì, a dondolarsi in cima ad un albero, esposto alla brezza, a diversi metri da terra. Prima che Piggy potesse di nuovo spaventarsi, il contadino arrivò con il suo furgoncino e parcheggiò proprio sotto Piggy.

 

Il contadino svelto svelto salì sul tetto del furgone, raggiunse il piccolo Piggy e lo prese in braccio per farlo scendere dall'albero. Il contadino posò delicatamente il piccolo porcellino spaventato in un sacco tiepido, lo mise a sedere sul sedile davanti del furgoncino, e lo riportò indietro a casa nel suo cortile. Piggy fu così felice di essere a casa. Oh come era buono il cibo nel trogolo, il fango e la paglia pensò Piggy, specialmente visti da qui, dal terreno!

In un istante, il piccolo porcellino era già rannicchiato su di un letto pulito di paglia, e russava.

Ma il piccolo porcellino che voleva volare, alla fine era riuscito a farlo.

 

Essere qui. Essere riuscito a farlo.

 

10 marzo 2004
Storia pubblicata sul sito http://www.the-office.com/bedtime-story e tradotta.