Io ed il Mostro Verde Peloso con gli Occhi a Palla

 
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Una notte, molto molto tardi
dopo che la mia mamma aveva spento la luce
e la casa era in silenzio,
così in silenzio come può essere solo di notte,
sembrava che tutti stessero dormendo tranne me

il mostro sbucò di sotto il tavolo
prima una mano...
poi il piede...
e poi la sua testa con gli occhi a palla!

La sua faccia era la più paurosa che io avessi mai visto.
C’erano cicatrici sulla sua fronte.
Egli era completamente coperto di peli dalla testa ai piedi.
Non era proprio il tipo di persona che un bambino ha piacere
di incontrare!

Io ero sdraiato nel mio letto, con le coperte sopra la testa.
Mi domandavo perché era così spaventoso,
quali intenzioni aveva e se era difficile essere verde e peloso.
Forse si sentiva solo e aveva voglia di giocare ma il modo in cui si
mostrava impauriva le persone e le faceva scappare via.
Forse mi piaceva e forse anche io avrei potuto piacergli.
Pensavo a me stesso e via via mi sentivo più a mio agio.

Così, piano piano,
tirai fuori la testa,



 

lo guardai con calma
e coraggiosamente dissi,

"Il mio nome è Ernesto,
sei venuto per giocare?
Tutto bene?
Hai avuto una cattiva giornata?"

Il povero mostro rimase molto sorpreso,
si sedette vicino a me con le lacrime negli occhi



 

"Mi sento piuttosto solo,"
disse con un sorriso,
"Spero che non ti dispiaccia se resto per un po’."



 

Allora io gli saltai in groppa e lui mi fece fare una cavalcata.
Mi mostrò i luoghi dove gli piaceva nascondersi.
Dietro il mio armadio, dove nessuno guarda mai.
Il baule in soffitta dietro i libri vecchi.

Ci arrampicammo fuori dalla finestra e giocammo fra gli alberi



 

Ci appendemmo ad un ramo a capo all’ingiù
appesi per i ginocchi



 

Ci sdraiammo nell’erba e contemplammo la luna
che galleggiava ne cielo come un pallone.

E quando il sole stava per sorgere,
ci riarrampicammo sulla finestra e ci sussurrammo un arrivederci.



 

"Sogni d’oro," disse il mostro, "Ritornerò stanotte!"
Quindi lo vidi sparire dalla mia vista.

Hai anche tu un mostro che ti fa paura?
Devi soltanto volergli un po’ di bene.



 

E’ la cosa migliore da fare!

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Storia pubblicata sul sito http://www.the-office.com/bedtime-story e tradotta.

 

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