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Difficoltà: | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Chiocciolino è un Folletto Chiocciola Racconta Storie . | ||||
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Ogni volta che si giunge ad un punto della storia piuttosto pauroso, il folletto si rintana tutto tremante nella chiocciola per proteggersi, lasciando fuori dal guscio solo la punta fremente del cappellino, salvo poi riemergere immediatamente per continuare a narrare. | ||||
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I
materiali necessari sono:
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Siccome
mi piacevano tantissimo mi sono fatta una scorta di gusci per i quali ho
inventato un sacco di applicazioni. Se non vi piacciono le chiocciole (da mangiare voglio dire) o se non trovate questo prodotto, l'unica è cercare un guscio durante una passeggiata. In questo caso dovete orientarvi verso i cosiddetti "Martinacci", cioè dovete trovare dei gusci piuttosto grossi, le chioccioline non vanno bene. Mi auguro che ne troviate uno già vuoto perché sacrificare un povero chiocciolone senza neanche mangiarlo mi sembrerebbe davvero un po' troppo crudele. |
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Fate
un po' di prove perché il risultato dipende anche da quanto la maglina è
morbida. Basta che non ci siano troppe grinze sul davanti. La parte del collo dovrebbe essere coperta comunque dal vestitino. Fissate la testa allo stecchino con una goccia (poco) di vinavil. Infilate il vestitino e fermatelo con l'ago intorno al collo. Ovviamente la perlina di legno semplifica molto le cose, basta infilarla nello stecchino ed incollarla. Tagliate un triangolino di stoffa e fate il cappellino fermandolo con l'ago sulla testa di maglina. Ripiegate un piccolo orlo all'altezza della fronte. Il burattino non ha occhi ne bocca (sarebbe veramente difficile farglieli poiché è molto piccolino). Mi sembra di aver letto che gli Steineriani privilegino giocattoli con capacità evocative, che quindi non dovrebbero avere troppi dettagli per non perdere la capacità magica di far provare emozioni ai bambini che devono proiettare sul giocattolo la loro immaginazione. Tutte le bambole di pezza che ho visto lì non avevano occhi. A questo punto avete un piccolissimo burattino in cima ad uno stecchino da spiedini. Mettete la chiocciola in modo che il buco sia orizzontale. Prendete un altro spiedino oppure una aga da lana, e forate la chiocciola nel punto che risulta essere la proiezione verticale del centro del foro. Se non avete confidenza con la geometria guardate le figure. Infilate ora lo stecchino con il burattino finché il bordo del vestitino entri nel foro della chiocciola. Occorre ora mettere un fermo per impedire che lo stecchino si sfili. |
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Adesso
dovete solo inventare delle storie e farle raccontare al folletto, che
ovviamente è timidissimo (come tutte le chiocciole) e per qualunque
turbamento si ripara dentro la sua casina.
Al mio bambino, che probabilmente era un po’ sadico, come tutti i bambini, piaceva fare finta di fargli delle minacce per vederlo scappare dentro la chiocciola. Appena il folletto si rintanava cercava di blandirlo per farlo uscire salvo poi cercare di spaventarlo di nuovo. Un po’ come si fa con le chiocciole vere... si toccano le cornelle, la chiocciola si rintana… si aspetta pazientemente che la poverina si faccia coraggio ed esca e gli si ritoccano di nuovo le cornelle per farla rintanare di nuovo. A quanto ne so io la cosa può andare avanti per un pomeriggio intero senza che né il bambino né la chiocciola si stanchino. Chissà cosa ne pensano gli Steineriani di questo innato sadismo dei bambini? |
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Se poi hai la pazienza di aspettare (ti ci possono volere anche 5 minuti) puoi visualizzare un piccolo filmino che illustra l'uso di chiocciolino (fai click sull'immagine). | ||||
Se invece vuoi salvare il filmino sul computer fai click sull'immagine con il tasto destro del mouse e poi scegli "Salva oggetto con nome..." |
03 aprile 2002 |